Che cos’è?

La Terapia Fotodinamica ( meglio conosciuta per l’acronimo inglese PDT ) è un moderno trattamento  non invasivo per la cura di alcune patologie tumorali della pelle e di lesioni cutanee a carattere infiammatorio e microbico con implicazioni anche in campo dermo-estetico.

Prevede l’applicazione per 1,5-3 ore di una crema fotosensibilizzante all’interno di uno studio dermatologico con successiva esposizione alla luce rossa o blu emessa da  particolari  lampade tarate per specifiche lunghezze d’onda (618-470 nm) con energie di emissione fino a 250 J/cm2.

Il numero e la frequenza delle sedute varia in funzione della patologia da trattare: 2 sedute ogni 15-20 giorni per il foto ringiovanimento cutaneo del volto, 3-4 sedute ogni 8-10 giorni  per la cura del carcinoma basocellulare, 5 sedute ogni 10-12 giorni per la psoriasi.

 

A cosa serve?

La terapia fotodinamica è stata approvata a livello ministeriale per la terapia del carcinoma basocellulare, del morbo di Bowen e delle cheratosi attiniche;  ma lo studio del meccanismo d’azione e l’intuizione dei dermatologi più attenti hanno portato ad un’estensione del numero di patologie che sicuramente  traggono beneficio dall’applicazione della metodica.

L’acne, le verruche, i condilomi, la psoriasi, l’alopecia areata, la cheilite attinica, il cheratoacantoma, le cicatrici post-acneiche, l’epilazione e l’invecchiamento cutaneo del volto rappresentano così le altre importanti condizioni dermatologiche in cui si ottengono eccellenti risultati.

 

Come funziona?

Il meccanismo d’azione che permette il successo terapeutico non è completamente noto anche se viene credibilmente ipotizzato che, attraverso l’applicazione per 90-180 minuti di una crema contenente una sostanza naturale normalmente presente all’interno delle cellule chiamata ALA (acido 5-aminolevulinico), si ottenga una maggiore concentrazione selettiva di PpIX (protoporfirina IX)  a carico delle aree interessate dalla malattia.

L’incremento di questa sostanza, se opportunamente foto- stimolata con speciali lampade ad emissione nella lunghezza d’onda per il colore rosso o blu, determina una situazione di instabilità biochimica endocellulare con formazione di radicali liberi dell’ossigeno in grado di sostenere quelle irreversibili alterazioni proteiche e lipidiche a carico degli organuli endocellulari e delle stesse membrane che esitano nella morte della cellula malata.

 

Vantaggi

L’ingolfamento elettivo delle sostanze fototossiche alle sole aree soggette a patologia, risparmiando quelle sane, rende ragione del sempre maggiore interesse che la tecnica desta agli occhi del paziente e dello stesso dermatologo.

I vantaggi offerti dalla Terapia Fotodinamica possono essere così riassunti: non invasività, buona tollerabilità per il paziente, assenza di effetti collaterali sistemici, ottimi risultati estetici. Và altresì ricordato che l’uso dell’anestetico non è assolutamente necessario e che la terapia può al bisogno essere tranquillamente ripetuta senza perdere di efficacia.

fig. 1. Carcinoma basocellulare del mento

fig. 2. Guarigione dopo 3 sedute

Quadro dermoscopico di fig.1

Quadro dermoscopico di fig. 2 (scomparsa delle venuzze che alimentavano il tumore)

PRIMA: Carcinoma basocellulare

DOPO: Guarigione dopo 4 sedute

Cheratosi attiniche

Guarigione dopo 4 sedute