Che cosa sono?

I nevi ( dal latino naevus : macchia, marchio ) comunemente chiamati nei costituiscono delle malformazioni cutanee congenite o acquisite coinvolgenti  perlopiù  i melanociti cioè le cellule inserite nello strato basale germinativo dell’epidermide deputate alla sintesi del pigmento melanico. Talora già presenti alla nascita, compaiono preferibilmente nei primi anni di vita aumentando progressivamente di numero fino all’età adulta perchè anche stimolati dall’esposizione solare.

 

Dove e come si manifestano?

Tutte le regioni del nostro corpo, mucose congiuntivali orale e genitale comprese,  possono venire  interessate.  La necessità  di differenziare i nevi, manifestazioni benigne, dal temibile melanoma ha da sempre coinvolto il dermatologo nella ricerca di criteri classificativi dei nevi  anche se ad oggi non esiste una classificazione universalmente accettata. Si parla così di nevi melanocitici e non melanocitici, nevi giunzionali dermici e composti, nevi congeniti e acquisiti, nevi tipici e atipici; spesso però confondendosi tra loro le varie classificazioni non di rado  ingenerano confusione. Un inquadramento più semplice delle lesioni pigmentarie cutanee  trae invece spunto dall’utilizzo della tecnica analitica dermoscopica digitalizzata che prevede la distinzione  sostanzialmente in 3 gruppi: lesioni benigne, lesioni dubbie, lesioni verosimilmente o francamente  tumorali. Fra le lesioni benigne ( che non meritano ulteriori valutazioni nel tempo ) rientrano il nevo dermico, il nevo blu, la lentigo simplex, la lentigo solare, il nevo combinato, il nevo di Reed tipico, il nevo di Clark tipico. Fra le lesioni dubbie ( che richiedono attenzioni ulteriori rimandando a periodici controlli o all’asportazione chirurgica della lesione quando la successiva valutazione rimanga ancora poco chiara)  rientrano il nevo congenito, le melanosi, la lentigo reticolata, il nevo ricorrente, il nevo di Spitz, il nevo di Reed atipico, il nevo di Clark atipico. Fra le lesioni verosimilmente o francamente tumorali ( che vanno da subito asportate chirurgicamente ) rientrano il melanoma e il carcinoma basocellulare pigmentato. A questa schematica ma  pratica distinzione va aggiunta una condizione particolare di taluni soggetti che per  ragioni genetiche dirette ( origine familiare ) o indirette  (fototipo chiaro) manifestano la presenza di una numerosissima quantità di nevi di Clark atipici, la cosiddetta sindrome del nevo displastico, che impone uno stretto e periodico controllo dermoscopico digitale.

 

Che cos’è la mappa dei nei?

La cosiddetta mappa dei nei nasce proprio dall’esigenza di catalogare in maniera informatizzata tutte quelle macchie pigmentate della pelle che altrimenti non potrebbero essere correttamente valutate e fra loro confrontate  nel tempo. La metodica di cui si avvale modernamente il dermatologo è chiamata epiluminescenza che prevede l’impiego di una microtelecamera collegata ad un computer e installata su di un microscopio ad ingrandimento variabile, da 50  a oltre 200 volte la dimensione reale, così da  permettere un’analisi dettagliata della microarchitettura dell’epidermide e del derma  individuando quelle alterazioni patologiche iniziali o francamente conclamate non visibili ad occhio nudo né sotto lente. Per ottenere la miglior chiarezza d’immagine si provvede  preliminarmente a cambiare le proprietà ottiche dello strato corneo riflettente attraverso l’applicazione di paraffina liquida (olio di vaselina) sulle lesioni per esperienza riconosciute atipiche  in precedenza numerate e fotografate; si passa quindi alla vera indagine  appoggiando il dermatoscopio sui nei e tramite un sistema manuale e/o pedale vengono acquisite  le immagini microscopiche che inviate per l’analisi ad  un  monitor TV sono  infine raccolte  in una cartella personale informatizzata da consegnare al paziente per i successivi controlli eventualmente consigliati.  Per l’elevato valore diagnostico e per per la non invasività (assenza completa di disagio e dolore) la dermoscopia in epiluminescenza va  dunque assolutamente incoraggiata e promossa per non omettere diagnosi importanti come quella di melanoma e per individuare eventualmente la malattia negli stadi più precoci dove l’intervento terapeutico risulta massimamente efficace.

Vero o falso?

È vero che i nevi non vanno “traumatizzati” chirurgicamente?

Risposta: Falso! E’ invece molto rischioso non intervenire quando un nevo sia stato giudicato sospetto dal Dermatologo.  

Posizioni dei nei (mappa)

Esempio di 2 dei rispettivi quadri dermatoscopici (il neo della posizione 28 corrisponde ad un Nevo di Clark mentre il neo della posizione 29 è un Nevo dermico).   

Cartella clinica rilasciata al paziente per i successivi controlli, corredata di referto e  CD-R con tutte le immagini acquisite.